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Propaganda
A. 1, n. 1 (1 mag. 1899)-a. 6, n. 576 (24-25 dic. 1904); a. 9, n. 689 (6 gen. 1907)-a. 14, n. 1008 (28-29 dic. 1912). Alcuni numeri mancanti.
Napoli : [s.n.], 1899-1904; 1907-1912 (Napoli : tip. M. Savastano), 49 cm.
Settimanale; quotidiano dal n. 84 (1900); bisettimanale dal n. 95 (1900); poi varia. Compl. del tit. dal n. 7 (1899): giornale socialista; dal n. 40 (1900): organo regionale socialista; dal n. 830 (1909): giornale sindacalista. Direttore: Arnaldo Lucci; poi Enrico Leone; poi Giusppe Caivano; poi varia; gerente resp.: Giuseppe Serena; dal n. 158 (1901): Pasquale Postiglione; poi varia. Sospeso dal 23 nov. 1919 al 30 gen. 1949, fu pubblicato fino al 17 lug. 1949. Dal n. 10 (1899): Napoli : tip. A. Tocco; dal n. 55 (1900): Napoli : tip. G. A. Morano; poi varia.
“Sorge per iniziativa di un gruppo di socialisti napoletani, sfuggiti alle rappresaglie della polizia nelle giornate del maggio 1898, i quali avrebbero voluto intitolarlo «Propaganda socialista» [sul primo n. la parola socialista appare sbiadita], al che la magistratura si oppose. Nonostante i numerosi sequestri e le censure, ingaggia una vigorosa battaglia contro la camorra partenopea, battaglia che si conclude vittoriosamente con i processi a cui i più noti esponenti della camorra vengono sottoposti. L’audace atteggiamento che il periodico assume desta vasti consensi ed esso acquista ben presto una diffusione maggiore di quella di ogni altro periodico socialista meridionale. Durante le elezioni amministrative conduce una intensa campagna «contro la camorra e per la libertà», favorendo il successo dei socialisti e dei repubblicani […]. Anche in seno alle organizzazioni operaie svolge un’opera depuratrice: critica specialmente la locale Camera del lavoro, infeudata ad elementi estranei alla resistenza operaia […]. Protesta per le violenze contro le folle esasperate dalla fame […]. Chiede al Partito un energico programma di riforme a favore del Mezzogiorno, critica gli apprezzamenti negativi dell’«Avanti!» sull’educazione politica del popolo meridionale e la tattica temporeggiatrice di cui quel periodico si fa sostenitore. […] Nel 1905 si orienta in senso sindacalista e diventa l’organo riconosciuto della frazione rivoluzionaria del Partito. ] Assume un atteggiamento decisamente contrario all’impresa libica e alla politica colonialista in genere. Il suo atteggiamento intransigente provoca contrasti con la direzione […] e, nel 1914, l’Unione socialista napoletana, di cui il periodico è esponente, si rende autonoma dal Partito […]. Dopo il conflitto l’Unione socialista napoletana assume un atteggiamento sempre più intransigente e massimalista finché si scioglie; anche il suo giornale cessa le pubblicazioni” (Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano, Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. 1. Periodici, Roma-Torino, Edizioni Esmoi, 1956, pp. 719-721).